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15 April 2024

Il ministero della Salute cancella il green pass europeo


Non so se trattasi di "marchette preelettorali" in vista delle elezioni europee, ma quand'anche lo fossero, questi correttivi di Schillaci (il ministro della Salute che parla poco e tiene gli occhi bassi)  contro il Green pass europeo voluto da una filiale dell'OMS in UE da applicare ai paesi membri, sono da salutare con cauto favore. Ne ha dato notizia il blog di Gioia Locati sul Giornale.  La quale rimanda ad un emendamento del PNRR. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, lo aveva promesso già ad inizio marzo, pochi giorni dopo la pubblicazione del nuovo decreto Pnrr in Gazzetta Ufficiale. Con un emendamento del governo depositato ieri in commissione Bilancio alla Camera, è stato infatti riscritto l'intero articolo 43 ed eliminato ogni riferimento all'adesione dell'Italia alla rete green pass dell'Oms per far fronte a eventuali emergenze sanitarie, nonché per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete globale di certificazione sanitaria digitale.


Siamo dunque salvi? Scampato pericolo? Vedremo se al governo sapranno resistere all'ostracismo e alle immancabili critiche che fioccano all'interno della Ue. Non vorrei mai che facessero la stessa retromarcia della tassazione sugli extra-profitti delle banche, tanto per fare un esempio.  Il direttore dell’ufficio Oms per l’Europa Hans Kluge non ha apprezzato e ha già intimato “L’Italia ci pensi bene”, facendo intendere che senza l’Oms e il Green Pass globale non saremmo in grado di proteggerci. Ricordiamo che si tratterebbe di una sottrazione di sanità nazionale ed economica, una specie di MES sanitario, da respingere in blocco. E a proposito dell'OMS che sta preparando il famigerato Trattato Pandemico per il 27 maggio, ecco cosa ne scrive Borghi della Lega in un tweet che riprendo:

 10 Motivi per cui l'OMS va fermata", secondo Claudio Borghi


1) L'OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Ora siamo in infodemia. Durante il covid l'OMS non ha fornito una singola informazione utile.
Se non serve a quello evidentemente la sua reale funzione ora è un'altra.

2) L'OMS per pagare le sue ENORMI spese è in modo sostanziale pagata da privati. Tra essi i principali contributori sono la Bill Gates foundation, case farmaceutiche e associazioni pro diffusione vaccini, a loro volta pagate dai medesimi, come GAVI alliance.

3) A Maggio l'OMS cercherà di forzare tutti gli stati membri a firmare il cosiddetto "Trattato pandemico", una specie di MES DELLA MALATTIA, che garantirà ampi poteri all'organizzazione.

4) Se non riuscirà a compiere la forzatura del trattato pandemico, l'OMS tenterà di introdurre le stesse cessioni di sovranità via cambiamenti del "Regolamento Sanitario Internazionale", introdotto anni fa e già in vigore.

5) Un terzo del bilancio dell'OMS, oltre un miliardo di dollari, va negli stipendi del personale OMS sparso in sedi faraoniche in tutto il mondo. Lo stipendio MEDIO di chi lavora all'OMS, compresi i fattorini, è 120mila euro COMPLETAMENTE ESENTASSE.

6) Un altro terzo abbondante del bilancio OMS va in consulenze, strumento del tutto opaco per pagare a discrezione persone e organizzazioni in tutto il mondo.

7) La spesa in viaggi in giro per il mondo a carico dell'OMS è 160 milioni. I benefit futuri del personale sono un valore non desumibile dal bilancio, però la semplice oscillazione attuariale indica una cifra enorme.

8) La spesa TOTALE OMS per medicine e apparecchiature mediche in Africa è di soli 45 milioni. Tutta questa organizzazione enorme per una cifra minore del bilancio del comune di Urbino? Meno dei semplici costi di viaggio allocati a OMS Africa (53 milioni).

9) Il direttore OMS, l'Etiope di un partito comunista nazionalista, Tedros Ghebreyesus, mentre era ministro della sanità in Etiopia ha intessuto relazioni con la fondazione Bill Gates venendo nominato nel board di GAVI, the vaccine alliance, finanziatori complessivamente dell'OMS per quasi un miliardo.

10) L'Italia contribuisce in modo diretto e indiretto allo stipendificio OMS per circa 100 milioni l'anno.

Sarebbe il caso di smettere di pagare questi signori, magari allocando la cifra al nostro sistema sanitario nazionale. E' poco ma servirà sicuramente di più rispetto a quanto serve buttarli nella fornace OMS.

Nel frattempo si deve ASSOLUTAMENTE non firmare il trattato pandemico e rifiutare ogni cambiamento al regolamento sanitario internazionale. Ho già provveduto insieme ad altri amici di maggioranza ad allertare il Governo per evitare il rischio di arrivare impreparati alla scadenza.
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Perfettamente d'accordo con quanto scritto, ma spero che i suoi 10 punti non si limitino  a rimanere solo un bel tweet e che queste istanze vengano portate, con impegno e  successo, nelle idonee sedi istituzionali, fino al respingimento della nefandezza dell'OMS prevista per quel 27 maggio che è già alle porte. In ogni caso, noto che si stanno dando molto da fare sotto le elezioni. Forse sentono aria di astensione...

San Cesare



09 April 2024

Bambini in pericolo!



Di tutto ci si occupa e ci si preoccupa: di quote rosa, di quote gaie, di minoranze etniche, di diritti di minoranze allogene, ma nel cuore nero di questi tempi bui e cupi, i più trascurati sono  i bambini.  Nessuno ha fiatato sulla legge Lorenzin e i suoi 12 vaccini a stecca propinati anche in un sol colpo.  Su come i ragazzini siano stati irretiti dalla campagna vaccinale anti-Covid con premi anzi, come si dice in  pessimo burocratese, di "premialità" che davano diritto di risalita gratuita per gli ski-lift in montagna a chi fosse in possesso del green pass. Nessuno si preoccupa se nella scuola pubblica arrivano circolari che incoraggiano la sessualizzazione precoce in modo subdolo. E ora all'ospedale Careggi di Firenze, considerato un'eccellenza della Regione Toscana,  c'è chi si limita a parlare di "criticità" sulla disinvoltura con cui si distribuiscono bloccanti per la pubertà a infanti e adolescenti con una sostanza di nome triptorelina, già tolta dal commercio in UK che è il regno dei laboratori Tavistock.  Altro che "criticità"! La cosa incredibile è l'ottusa miopia con la quale in Italia si accetta roba contestata e rimossa altrove.  Ora è saltata fuori tutta questa storiaccia della "disforia di genere", ma quanti casi veri ci saranno per giustificare simili interventi medicali e simili laboratori che ricordano un copione da film horror? 

L’Istituto Superiore di Sanità (sul cui operato dopo la "pandemia" è legittimo nutrire parecchi dubbi) definisce la disforia di genere come una “condizione caratterizzata da un’intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso. La contraddizione tra il sesso biologico e l'identità di genere può condurre ad una condizione di profonda sofferenza, ansia, depressione e/o difficoltà di inserimento in ambito sociale, lavorativo o in altre importanti aree, chiamata appunto disforia di genere, così come definita nella quinta edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali". 

Tra i pochissimi veri casi di questo tipo di disturbo c'è la testimonianza della scrittrice Susanna Tamaro, parente del grande Italo Svevo. La quale nelle sue interviste, racconta che  pur avendone sofferto da adolescente,  si ritiene fortunata a non aver mai proceduto a simili interventi che ritiene devianti e pericolosi per il corpo. E' - secondo la Tamaro - l'ideologia che ha reso il fenomeno della disforia una "malattia". In ogni caso si tratta di casi molto rari che non giustificano tutto questo battage da parte dei falchi (ma sarebbe meglio chiamarli corvi) del gender. Pertanto, tutto questo voler impiantare laboratori  su modello inglese (prima dell'attuale pentimento), che distribuiscono farmaci bloccanti della crescita a base di triptorelina, facendo esperimenti sui bambini e sui loro corpicini, ha del raccapricciante. Bambini già messi in pericolo durante il  caso Bibbiano con la sottrazione alla patria potestà genitoriale per poi venire collocati nelle "case-famiglia",  dei quali si è già occupato questo blog; bambini messi in pericolo dalle continue finestre di Overton spalancate sulla pedofilia. Bambini che necessitano di una scuola in grado di veicolare importanti contenuti, nozioni, una vera educazione e istruzione, regole di vita, socialità, giochi sportivi di squadra, e che invece hanno dovuto sottostare a due anni di immobile mesta quanto inefficace Didattica a Distanza (DAD). Bambini cavie di grandi aziende del farmaco. Bambini rapiti che spariscono nel nulla. Bambini oggi vittime innocenti e inconsapevoli di guerre mostruose e di conflitti spietati. 

Joanna Rowling autrice della saga di Harry Potter

Comunque la si pensi su J.K. Rowling scrittrice di successo, e dei suoi maghetti volanti della saga di  Harry Potter, dobbiamo ammettere che di questi tempi bisogna avere del fegato, specie in UK, per dire, a proposito di transgenderismo,  che una donna è una donna e un uomo è un uomo, perché sì, il sesso biologico esiste e non è  solo un'opinione soggettiva. Com'è noto è stato promulgato di recente in Scozia, lo Scotland's Hate Crime Act, ovvero la legge contro i crimini legati all'odio. Ma perfino la polizia si rifiuta di andare ad arrestarla, dopo le sue dichiarazioni. Pertanto occorre appoggiarla come donna, come cittadina, come individuo pensante. Fioccano e fioccheranno ovviamente le denunce (si parla già di 34.000), ma intanto il dado è stato tratto. E  due più due farà sempre quattro, così come le foglie sono verdi a primavera e d' estate, per dirla con Chesterton.

Le famiglie imparino a difendere  strenuamente e coraggiosamente i propri figli dai nuovi Orchi che, a differenza di quelli delle fiabe, non si limitano a distribuire solo caramelle per trarli in inganno, ma hanno sistemi manipolatori ben più persuasivi, dannosi e penetranti. In caso contrario, questo paese già sprofondato nell'inverno demografico, non avrà più alcun futuro, poiché un mondo senza bambini è un mondo senza vita. 

San Demetrio


02 April 2024

Algoritmi, demenza artificiale e censure


La demenza artificiale (chiamarla "intelligenza" è un insulto al buon senso) ha colpito ancora. Non stupisce affatto che  si sia sposata alla cultura woke e all'ideologia del correttismo politico più puritano e bigotto. Mi è stato girata in questi giorni di feste pasquali, la notizia di una  censura perpetrata da Facebook a Radio Maria, rea di aver mostrato Gesù semi- nudo sulla Croce e della diretta streaming sulla Via Crucis bloccata proprio da loro. 

Durante la serata di Venerdì Santo, proprio mentre si stava svolgendo l'evento religioso al Colosseo, la pagina social dell'emittente, si è vista oscurare la diretta. "Chiediamo scusa a tutti gli amici che seguivano la prima parte della Via Crucis in adorazione del Signore in Croce. Facebook ha eliminato il post per “contenuto immagini nudo”. Il disclaimer di FB che notifica la rimozione dei contenuti è qualcosa di semplicemente grottesco: "Sembra che tu abbia condiviso o inviato immagini di nudo o atti sessuali". (TGCom24)

 Non bastasse questo, leggo  di un  Marcello Veneziani super-imbufalito che racconta sulla Verità di domenica 31 marzo giorno di Pasqua a proposito di  una censura sui social di un suo dolce e poetico articolo sui villaggetti in via d'abbandono, citando un poeta. L'algoritmo, strumento dell'ideologia mondialista più becera ha estrapolato una sua frase :  “Tornate al vostro paese…cominciate la migrazione al contrario”. Questa frase, estrapolata dal contesto dei piccoli paesi del sud ha fatto, con ogni evidenza credere che volesse impedire gli sbarchi in arrivo quasi  giornaliero sulle nostre coste. Non ci sarebbe stato nulla di male nemmeno in questo caso, tenuto conto che siamo nell'ambito delle libere opinioni,  ma tant'è....

L'algoritmo della demenza artificiale ha fatto scattare la censura.  Il tutto, con una pappardella giustificativa (si fa per dire)  non dissimile a quella che è toccata anche alla sottoscritta di cui ho dato conto nel post del 26 marzo scorso sulla censura "democratica". Non ci vuole molto a prevedere i guasti di questa ottusa, miope e dispotica tecnocrazia del "clic". E se ne lamenta pure lo stesso Veneziani nell'articolo pasquale, nel quale avrebbe voluto parlare d'altro, di qualcosa di più alto e spirituale: 

Aggiungo tre cose che rendono questo pur piccolo episodio ancora più amaro. La prima è che non puoi nemmeno protestare con qualcuno, non sai a chi e come rivolgerti: nel regno dei social e dei gestori tutto si svolge in modo anonimo, impersonale, automatico, non puoi ricorrere a nessuno che ti ascolti, che riconosca l’errore e il danno e che ponga rimedio e faccia pubblica ammissione di aver sbagliato. La seconda è che probabilmente, anche questa mia reazione di protesta, stavolta energica, alla stupida, vergognosa censura sarà a sua volta censurata dai tecno-aguzzini automatici che veicolano i social.
La terza, più generale, è che da tempo denunciamo sulle colonne de la Verità e non solo, la deriva della dittatura
woke e le quotidiane violazioni e limitazioni alla libertà di opinione, molti condividono la nostra denuncia (anche in questo caso molti mi hanno scritto riferendomi della censura); ma non succede niente, non cambia niente, la marcia della faziosa stupidità prosegue imperterrita...

https://www.marcelloveneziani.com/articoli/sei-poeta-e-ami-il-tuo-paesino-sei-violento/

Be' - mi sono detta - mal comune mezzo gaudio. Prima (il 26 scorso) è toccata a me. Poi è toccata ad altre firme del giornalismo. Radio Maria? Il nudo di Gesù è  un evidente pretesto per censurare una voce ritenuta scomoda: non ci vuole un genio per intuirlo. E l'algoritmo per dirla alla Totò, è il classico Servo che serve.  Tutto questo però mi ha fatto riflettere sulle nostre colpe. Abbiamo abbandonato il mondo analogico per sposare con troppo entusiasmo quello digitale e ci siamo volontariamente ritrovati in trappola. Insomma, la rete rende prigionieri. E non solo i  pesci.  Ogni navigazione che facciamo, ogni sito che visitiamo, viene monitorato e, senza avvedercene, lasciamo in giro un mucchio di tracce informatiche sui nostri gusti, disgusti, preferenze, ricerche e altro, un po' come Pollicino coi sassolini bianchi sui sentieri dell'intricato bosco. Ricapitoliamo questi ultimi anni. 



La nostra fuga nei blog e nella scrittura on line risale a quando ci rendemmo conto che i giornali erano espressione di poteri oligarchici.  Ogni finanziere, ogni oligarca che si rispetti acquista sempre il suo pacchetto di testate giornalistiche. Nacquero aggregatori di matrice liberale e libertaria contro il Pensiero Unico bulgaro della stampa filocomunista e comunista. Sorsero allora blog, siti e aggregatori di blog dai nomi più fantasiosi e molti di noi si tuffarono entusiasti nella nuova avventura pensando di poter scrivere in libertà, senza censure e senza  il peso di dover rendere conto agli Ordini professionali come avviene per i giornalisti che devono essere fedeli "alla linea editoriale" dettata dai Padroni.  Le piattaforme facevano a gara a metterci a disposizione i  loro servigi, come tante sirenette seduttive. L'avventura inebriante ebbe vita breve. Nel mio specifico caso, 20 anni che devo ammettere, non sono pochi. Ma ora  è arrivato il DSA (Digital Service Act) verso cui mi sono chiesta se è davvero la Ue che influenza le lobby delle piattaforme  digitali o non è piuttosto viceversa. Nel migliore dei casi, si tratta di un'interazione, di una malefica simbiosi fra le due entità.

Frattanto le piccole stamperie e tipografie spariscono, le edicole chiudono mentre i giornali giacciono invenduti  nei supermercati, a causa del loro becero servilismo ai loro padroni di riferimento. Fine dei pesi e dei contrappesi. 



 Così, quella rete che prima ci dava rifugio (sempre per i loro interessi, naturalmente) ora si è rivelata una nuova  temibile trappola da cui fuggire. L'atmosfera che ci attornia non è delle migliori per parlare di libertà e in libertà, perché ci sono due guerre tremende alle porte di casa, e situazioni del genere, non incoraggiano alla libertà d'opinione che viene sempre più compressa e  ristretta. Le libere opinioni, le varie sfumature di pensiero sono cose che vanno  bene solo nei tempi di pace, di prosperità e tranquillità. Ora, purtroppo,  è tempo di becere contrapposizioni. Ce lo dice pure l'algoritmo. 

San Francesco da Paola


28 March 2024

Una Pasqua difficile



Quest'anno ci si mette anche il clima a trasformare la festività legata al risveglio primaverile della Natura in festa,  della Resurrezione della carne e dello spirito, in un continuum grigio dell'inverno. Quando eravamo tutti segregati e tumulati in casa nei due terribili anni 2020 e 2021, abbiamo avuto, manco a farlo apposta, Pasque belle calde e ridenti. Ma ronzavano elicotteri e droni sulle nostre teste per spiare chi faceva pranzi pasquali nei giardini con più di due invitati. Leggo che anche i luoghi della Terrasanta, saranno senza pellegrini, a causa della paura della guerra. Credo siano vane anche se comprensibili e motivate, le esortazioni del cardinale patriarca latino di Terrasanta Pierbattista Pizzaballa a riprendere i pellegrinaggi. La gente, e in particolare i cristiani, nella diatriba dell'annosa guerra  israelo-palestinese (una guerra infinita che dura da almeno 70 anni) sono sempre stati un vaso di coccio tra vasi di ferro. E il clima bellico di inimicizia assoluta non invita a spostamenti. Senza contare che la destra ultraortodossa israeliana ha sempre cercato di rendere difficile la presenza dei cristiani in quei posti, con gesti palesemente ostili, riportati anche dal sito Terrasanta.net. 

Sono stata in quei luoghi che quest'anno sono stati proibiti e impediti al culto, col pretesto del "terrorismo di matrice islamica". Proibiti, limitati a fasce anziane di età e pure contingentati. Alcuni video mostrano giovani ragazzi musulmani che cercano di accedere ugualmente - e devo aggiungere coraggiosamente - alla Spianata delle moschee dove troneggia superba la Cupola della Roccia, la moschea dorata che è il simbolo della spianata stessa e di Gerusalemme, città crocevia delle tre grandi religioni monoteiste. Ironia del destino, mentre qui in occidente i musulmani procedono spediti a una moscheizzazione del territorio, sulla quale non posso concordare, da loro non possono recarsi in preghiera, nei luoghi di culto ad essi preposti. Ma torno a noi. 


Marcello Veneziani ha scritto cose vere, quando afferma che l'aver relegato il culto cristiano al privato, non è solo colpa delle gerarchie vaticane, ma un po' di tutti quanti noi. Un tempo erano le comunità di villaggio, ad essere custodi di riti, liturgie, simboli e tradizioni. Oggi che assistiamo all'estinzione di queste, così come alla disgregazione della famiglia, è più facile sprofondare in quell'edonismo di massa che ci rende eternamente scontenti e cedere alle sirene della mondanità veicolata dalle campagne pubblicitarie relative alle festività  pasquali : viaggi organizzati, visite guidate, corse ai ristoranti, eccetera. Ma voglio tornare con il pensiero a quei luoghi magici da me visitati, nei quali anche noi cristiani abbiamo diritto. Certamente non è un diritto territoriale, ma spirituale. Lasciare sguarnita la Basilica della Natività a Betlemme luogo di nascita di Gesù e quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme, luogo di sepoltura del Cristo senza fedeli e senza pellegrini significa che tutto ciò che non si presidia, alla fine lo si perde. Il cardinale patriarca latino di Terra Santa che ebbi modo di conoscere in quei luoghi quando ancora era un attivo e competente sacerdote addetto ai Beni Archeologici della cristianità, lo sa bene e si mostra preoccupato.

Oggi è giovedì santo e mi sono recata a visitare un piccolo sepolcro allestito nella chiesetta parrocchiale, dietro casa. C'erano calle, azalee, gerbere gialle e arancioni. E tante margherite bianche in mezzo a un buon profumo di ceri e di incenso che attorniavano l'effige del Cristo. La memoria corre a quel soggiorno in Terra Santa, ai rigogliosi  plurisecolari ulivi dell'Orto del Getsemani.


A quando percorremmo la via Dolorosa e raggiungemmo il luogo in cui si ricorda l'ultima caduta del Signore a pochi metri dalla basilica del Santo Sepolcro, custodita da frati minori francescani, da greco-ortodossi, armeni, siriaci, etiopi copti. Di fatto, le ultime cinque stazioni della Via Dolorosa si trovano all'interno della Basilica. Per arrivarci una possibilità è tornare al bazar-suq di Gerusalemme e percorrere alcune strade fino ad arrivare alla piazzetta che si apre di fronte all'entrata, sulla facciata sud; questo è l'itinerario abituale della processione del venerdì. L'altro percorso, più breve, quello che facemmo noi, consiste nell'attraversare la terrazza del convento etiope – che a sua volta è il tetto di una delle cappelle inferiori della basilica – e scendere attraversando l'edificio, che ha un'uscita diretta sulla piazza, vicino al luogo del Calvario. Fu qui al cortile etiope che vidi una scena che mi impressionò notevolmente. Un vecchio custode etiope di religione cristiano-copta, addetto alla sorveglianza dei luoghi di culto, prese una sedia e se ne stette immobile per tutto il tempo che c'eravamo noi, in posizione solenne e ieratica, tipica di chi si sente investito di una missione importante. Se ne stava lì, muto e immobile come una statua, incurante del tempo, come fosse in meditazione. Umile eppure dignitoso. Ci guardammo in faccia sorpresi e attoniti, e la domanda che nessuno dei visitatori italiani lì presenti fece, ma che certamente attraversò la mente di molti di noi, fu: faremmo noi al suo posto la stessa cosa? 



 Buona Pasqua a tutti voi, anche se sarà una Pasqua difficile in uno scenario di guerre crudeli quanto assurde che nessuno vuole, ma che non possiamo fingere di non vedere. 

Giovedi santo- Ultima cena di N.S.

26 March 2024

E' entrata in funzione la censura "democratica"


Questa mattina ho avuto la sgradevole sorpresa di vedere rimosso il mio post "Bergoglio virostar resta iscritto all'Agenda del depopolamento". Siccome l'argomento su Bergoglio e il suo libro pro vaccino, è stato ripreso da più piattaforme e in modo altrettanto puntuto del mio, non nascondo la sorpresa che ho provato anche se avevano annunciato norme limitative e censorie a partire da gennaio, con messa a regime il 17 febbraio circa il DSA (Digital Service Act).  Ecco alcune parti della cosiddetta nota di demerito da parte della piattaforma Blogger-Google : 

I tuoi contenuti hanno violato le nostre norme relative ai Contenuti
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Se ritieni che sia stato commesso un errore, puoi presentare ricorso
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Potresti avere la possibilità di presentare le tue rivendicazioni in
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  Ti invitiamo a rivedere l'intero contenuto dei tuoi post del blog per
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Credo  che non ci sia bisogno di aggiungere altro.  Mi spiace per i vostri commenti andati perduti. Siamo in guerra a tutti i livelli e non ci è consentita più  alcuna opinione divergente rispetto alle loro "verità" e narrazioni.  Credo che cambierò quanto prima piattaforma allontanandomi dal colosso Google, anche se dubito che sia rimasto ovunque un brandello di libertà disponibile.  Qualcuno avrà sentito in Spagna cosa sta avvenendo a Telegram e che provvedimenti stanno adottando. Nel caso, fatemi sapere dove potremmo rifugiarci. 

San Emanuele