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03 February 2011

Un Elefante per spin doctor? Meglio di no

Giuliano Ferrara non è ancora entrato nella redazione del Giornale che già s' ode a destra un fracasso di cristalleria in frantumi. Dicono che il Giornale non se la passi bene in quanto a conti in rosso. Se arriva lui  sarà "profondo rosso"?
Quando si dice la pachidermica delicatezza! Pare infatti che abbia lanciato parole di fuoco contro la mancata attenzione del Premier  agli "spin" della sua comunicazione. E non solo: la manifestazione contro la "casta violenta" non s'ha da fare. L'idea di una dimostrazione di piazza sarebbe "criminale" ("Un comunicato politicamente criminale, seguito al vertice riunitosi intorno al presidente del Consiglio, ha rischiato di dirottare nel grottesco la sua iniziativa politica di un piano nazionale per la crescita..." ha scritto).

Uhllallà!  E nientemeno? Leggere l'antefatto relativo al Foglio  qui. Insomma è chiaro che l'Elefante non sopporta la Brambilla, ma soprattutto  emette barriti e assesta  furiosi colpi di proboscide all'indirizzo della Santanché, già accusata di "insistenza smodata". Che la Santanché e la Brambilla non siano delle cime, in fondo lo penso anch'io. Ma c'è modo e modo di dirlo.

In particolare per un aspirante spin doctorone come lui,  che ha cavalcato molte tigri, ma  nessuna di queste lo ha mai condotto a giusta destinazione. Ma ricapitoliamo.
Ricordate la sua malandrinata, la disfida del Mugello nel 1996? Tutti sapevano che buttarsi anema e core nell'impresa di candidarsi per il centrodestra in quel distretto significava far vincere Di Pietro, allora candidato come indipendente nelle liste della sinistra, dato che il territorio tosco è notoriamente e irriducibilmente rosso. E da qui, successivamente, significava mandare al governo Prodi e i suoi olivetani. Fatto. Il Mortadella non finì mai di ringraziare la "malandrinata" dell'Elefantone.
Poi c'è stata la sua "pazza idea" della  lista antiaborto durante le elezioni del 2008. Il risultato lo sappiamo: percentuali da prefisso telefonico. Non solo, ma un "ateo devoto" come lui è riuscito a irritare perfino i vescovi perché sembrava voler catechizzare l'intero Vaticano, reo di non avergli dato abbastanza appoggio. E tutto perché tra i suoi "errori di gioventù" c'è stato l'aver indotto qualche partner femminile ad abortire. Ma chi crede di essere Ferrara? Un Dostoevskij da "Delitto e castigo"'? Il pentimento è cosa buona, ma sbattere in faccia i suoi mea culpa all'universo mondo, facendo il carmelitanone scalzo,  significa solo tediare.
 "C'è in lui qualcosa di irriducibilmente bolscevico" ha detto Oriana Fallaci di Ferrara. Niente di più vero. Da pentito del comunismo passò prima al PSI, e poi dopo Tangentopoli,  ai neo e teocon. Peccato che in Usa la lobby dei neocon era tutta comunista, riciclatasi a destra. Strana la vita eh? alla fine, dopo tante capriole, la barricata è sempre quella e gli effetti pure.
"Senza cozzar dirocco" c'era scritto sotto il blasone dei conti Caproni, quelli degli aerei militari. Ferrara invece cozza e dirocca. Cozza e dirocca quando ha tentato di difendere l'indifendibile Fini da lui trattato come un eretico qualsiasi. No, Fini non è un fine intellettuale che ha i suoi  dubbi e  suoi ripensamenti ideologici vissuti in onestà. Fini è solo un volgare opportunista voltagabbana.

Il Presidente del Consiglio ha bisogno in questo momento di qualche vero e  buon "consiglio", ma assumere un Elefante per spin doctor non è cosa buona.
Ah Giulià, sarai pure intelligente, ma  ne avessi mai azzeccata una...

In primo piano l'opinione del blogger Giovanni su Ferrara: pessimo politico, mediocre giornalista, banderuola di professione che però, contrariamente ad altri molto più scaltri di lui, non riesce mai a girare dove tira il vento.